Regia di Michael Mann vedi scheda film
1) La trama non è credibile. Non sono credibili i rapporti dei protagonisti con le loro donne, soprattutto quello di De Niro con la sua ragazza: ci finisce a letto al primo appuntamento e poi i due divengono talmente intimi che la donna non lo molla nemmeno quando capisce che razza di criminale sia il suo uomo. Mano a mano che il film procede, i due protagonisti si dimostrano sempre più ligi alla rispettiva "etica professionale" - Pacino a quella di poliziotto, De Niro a quella di criminale - anche a scapito della loro vita privata: nel caso di De Niro addirittura a scapito della propria salvezza. Anche Mann si dimostra ligio alla propria etica, quella di regista, ma purtroppo lui lo fa a scapito della verosimiglianza e della credibilità del film. A proposito (mia distrazione?): che fine fa il personaggio interpretato da Val Kilmer?
2) I pregi del film. La scena della sparatoria centrale è girata molto bene, così come quella della rapina iniziale: il problema è che non si capisce come faccia De Niro, in mezzo a tutto quello spiegamento di polizia, a fuggire. La recitazione dei due protagonisti è fuori discussione, con una preferenza, del tutto personale, per De Niro, meno propenso di Al Pacino a gigioneggiare. Come Jack Nicholson recita da anni Jack Torrance (il personaggio principale di Shining), così Al Pacino recita da anni il boss mafioso, sia nelle vesti di Mike Corleone sia in quelle di Tony Montana (Scarface). E in questo film ha scatti da padrino anche nelle vesti (griffate, troppo griffate) di poliziotto.
3) Il finale. Dal momento in cui De Niro vira lo sterzo della macchina per andare a punire il traditore (anziché recarsi all'aeroporto) inizia un finalone inverosimile con prevedibile epilogo scespiriano. I due protagonisti, più che cinquantenni all'epoca delle riprese (Pacino è classe 1940, De Niro del 1943), corrono come lepri e Pacino, con un fisico ormai più simile a quello di un impiegato del catasto, sembra avere la vista a raggi infrarossi: nella confusione dell'albergo in allarme incendio, individua in un attimo la macchina di De Niro, e poi si muove come un gatto nel buio dell'aeroporto.
4) Altri particolari che non mi hanno convinto. È realistica l'ammirazione reciproca tra il poliziotto e il criminale, che con le sue imprese causa la morte di decine di persone innocenti? È credibile che De Niro, reduce da un colpo cruento come quello d'inizio film, s'imbarchi in un nuovo e più grosso colpo dopo essere stato avvertito dal poliziotto? È verosimile che De Niro e Al Pacino si muovano, nel finale, sulle piste dell'aeroporto slalomando tra gli aerei che rullano? Cosa dire infine dell'ultima scena, nella quale De Niro muore con Al Pacino che gli tiene la mano? Buona per la storia del cinema, ma di certo non giova alla credibilità del film di Mann.
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