Regia di John Woo vedi scheda film
forse il miglior action-movie made in honk-kong. E uno dei pochi film moderni che si possono ricollegare a quello che nell'URSS degli anni 20 veniva chiamato formalismo, ossia: la messinscena (montaggio, inquadratura, suono...) al servizio dei temi portanti del film. In questo caso, abbiamo un deciso riallaccio con la tradizione a stelle e strisce (amore, amicizia virile, lealta', desiderio di riscatto...), filtrato attraverso l'estetica iperrealista di Peckinpah e Scorsese, ma anche alcuni elementi della cultura orientale come la sanguinosa tragicita' (a conti fatti questo film e' un melodramma), l'enfasi patetizzante sulle scene strazianti, la stilizzazione dei personaggi, l'essenzialita' narrativa...La coerenza e la credibilita' dell'esile vicenda sono volentieri sacrificate al ricalco delle psicologie: i tempi dilatati e i numerosi ralenti vanno proprio in questa direzione. E' un film in cui Woo raggiunge, specialmente nella straordinaria prima parte, un'astrazione che pochi altri registi hanno ottenuto. Non mancano sprazzi di umorismo, e del resto qua e la' si rischia anche di cadere nel ridicolo: ma e' un rischio riscattato dallo stile. Manierista? Estetizzante? No: formalista, nel senso buono del termine (Eisenstein!)
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta