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Stesso mare stessa spiaggia

Regia di Angelo Alessandro Pann vedi scheda film

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La recensione su Stesso mare stessa spiaggia

di mm40
2 stelle

Bruno Lauzi intona Ritornerai, ma in giro non c'è traccia di Nanni Moretti (La messa è finita, 1985): è solo la prima di una lunghissima, sterminata serie di canzoni popolari italiane degli anni '60 che farciscono la trasparente trama di questa commediola il cui unico motivo di esistere è quello di voler tentare a bissare il successo al botteghino di Sapore di mare, exploit di qualche mese precedente firmato dai Vanzina. Che, a dirla tutta, è il miglior film (pur rimanendo un lavoruccio mediocre) mai scritto e girato dai fratellacci, poichè quasi del tutto privo delle solite caratterizzazioni burine dei personaggi e dei consueti dialoghi fieramente coprolalici messi loro in bocca. Proprio questa volgarità di fondo è l'elemento in più che, se aggiunto allo spirito di base di Sapore di mare, definisce questo Stesso mare, stessa spiaggia - già patetico nell'invertire le due parti del titolo della canzone di Edoardo Vianello per non avere noie con la Siae; in definitiva, questo è il film che avrebbero dovuto fare i Vanzina se l'istinto del revival anni '60 non avesse preso loro la mano. Impegnati in questa disfatta troviamo anche Renzo Montagnani, Tiberio Murgia, Francesca Romana Coluzzi, Luciana Turina e Cinzia De Carolis; la sceneggiatura e il soggetto sono del regista stesso (nome completo: Angelo Pannacciò); regia di basso livello, ritmo scarsissimo e battute risibili da bar. Prodotto da Remo Angeli (invischiato in qualche filmetto erotico come Intimo, del 1986, con una giovanissima Eva Grimaldi), con la produzione esecutiva di Elo Pannacciò (indovinate un po' di chi si tratta). 1,5/10.

Sulla trama

Estate sulla riviera romagnola: mentre imperversano le canzonette della radio, in spiaggia pascolano turiste straniere e galli italiani, tutti in lotta per le prevedibili, facili conquiste, compreso un maturo professore...

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