Regia di Dario Argento vedi scheda film
Il film che dà il via al declino artistico di Dario Argento.
La giovane poliziotta Anna Magni si reca da Roma a Firenze per seguire le tracce di un serial killer. Una volta giunta alla Galleria degli Uffizi, però, sviene davanti al dipinto Caduta di Icaro di Bruegel il Vecchio, poichè affetta dalla sindrome di Stendhal. Un ragazzo di nome Alfredo le offre il suo aiuto, ma Anna non sa che quel ragazzo dai modi gentili è in realtà l'assassino che sta cercando. Alfredo la violenta e la sevizia, ma quando Anna riuscirà a liberarsi attuerà la sua vendetta.
Un incipit molto interessante e una prima mezzora girata davvero con gusto dal maestro del giallo all'italiana, poi il nulla assoluto e la consapevolezza che il Darione nazionale ha esaurito le idee migliori negli anni '80. Nei successivi novanta minuti, a causa di una sceneggiatura piattissima, non succede proprio nulla di intrigante e la noia regna sovrana in una seconda parte che si trascina stancamente verso un finale scialbissimo. Da qui inizia la parabola discendente di Dario Argento, che negli anni successivi farà anche di peggio ad eccezione del sufficiente Non ho Sonno.
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