Regia di Dario Argento vedi scheda film
Come thriller psicologico non vale molto, ma non è neppure del tutto da buttare. Potrebbe sembrare il solito minestrone di splatter, violenza e visionarietà del maestro Dario Argento, ma il problema è un altro. I suoi spunti inizialmente intriganti che avrebbero potuto portare a buoni risultati, purtroppo ad un certo punto, si frantumano in mille pezzi, sparpagliandosi e perdendosi nella trama che acquisisce poi mediocrità. Infatti, dopo una buona prima parte ricca di tensione, sangue ed un pizzico di mistero, tutto sfuma perchè con la morte del cattivo della situazione (che non avviene nell'epilogo questa volta, ma molto prima - Argento ha voluto tentare qualcosa di diverso una volta tanto anche se il risultato non s'è comunque rivelato soddisfacente), il film diventa monotono, ossessivo, prevedibile e a tratti anche stucchevole e ridicolo. Il fatto che sia proprio la protagonista della storia, l’ispettrice di polizia Anna Manni, a soffrire della sindrome di Stendhal (un disturbo che rappresenta forse la trovata più geniale del film) e ad essere quindi vittima di strane allucinazioni, percezioni o premonizioni risulta certamente coinvolgente ed interessante, anche perchè questo la porterà a scoprire chi sia il serial killer che sta cercando dato che cadrà addirittura tra le sue mani, solo che dopo queste avvincenti premesse la trama non offre molto altro. Baci al sangue, perversione e violenza sessuale, perdita della memoria e successiva riacquisizione e dubbi su dove sia la verità sono gli ingredienti di questo impiastro attraverso il quale il regista vuole indurre gli spettatori a scervellarsi per comprendere i come e i perchè di quello che succede ai protagonisti e a comprendere soprattutto ciò che avviene realmente da ciò che è soltanto immaginario. Non dico che tutto questo non sia allettante o stimolante, ma si tratta di un'opera poco riuscita e non molto ben congegnata perchè alcune situazioni, a lungo andare finiscono col convincere sempre meno e suggestionano solo quelli che reputano Asia Argento una brava attrice.
Mah...
Più o meno credibile? No, non è credibile affatto, come al solito è riuscita a rovinare un film di suo padre con la sua imbarazzante recitazione.
Sufficientemente convincente.
Ottimo. Davvero credibile nel ruolo del maniaco.
Insomma.
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