Regia di Dario Argento vedi scheda film
Uno spunto sicuramente interessantissimo quello de "La Sindrome di Stendhal", con una trama di grande complessità e psicologica. Eppure il film, pur essendo probabilmente migliore de "Il Fantasma dell'Opera", è il più grande flop del regista romano, purtroppo. Un film che non è nello stile del regista, attori che non sono di certo aiutati da una sceneggiatura brillante, ritmo che si perde nella parte centrale. Inizio travolgente, che si perde tutto però nello svolgimento, quindi. Vale, oltre all'inizio, anche la fine. Ma è decisamente poco per il regista romano, che presenta davvero difficoltà nel coinvolgere lo spettatore. Una ragazza agli Uffizi sviene per colpa della sindrome descritta da Stendhal... Tornata all'albergo si ricorda che è un'agente della Squadra Anti-stupro di Roma, ma è troppo tardi: l'uomo che sta cercando la violenta, e lei subisce una specie di trauma. Sconvolta, la ragazza cercherà di scoprire dove stia lo stupratore, ma sarà un'altra volta lui a trovarla e a farle subire di nuovo violenza. Riuscita a sfuggire e a ferirlo gravemente, lo butta in un fiume... Il caso sembra finito, ma l'agente ha subito un altro trauma, e i delitti ricominciano... Colpo di scena finale. In Francia questo film è ritenuto un capostipite del cinema thriller, e qualcuno ci ha trovato significati nascosti che potrebbero anche esserci, ma davvero la confezione di questo film è poco riuscita: e questa volta non aiuta neanche Asia Argento, pur sempre brava e audace, ma un passo indietro rispetto alla buona prova in "Trauma". Resta l'amaroin bocca per un film che poteva essere uno dei migliori di Argento. Voto: 6
Interessante, ma Ennio Morricone ha fatto di meglio. Main Theme comunque molto carina.
Difficile a dirsi... è un pasticcio non totale ma quasi...!
Un ragazzo di bellissimo aspetto e forse anche bravo, ma non aiutato dai dialoghi...!
Se in "Trauma" aveva fatto vedere di valere molto, qui fa un passo indietro. Lo ripeto: i dialoghi non l'aiutano affatto!
Non ha fatto centro. Mi spiace davvero.
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