Regia di Dino Risi vedi scheda film
La moglie di un imprenditore, sopraffatta dall’insoddisfazione, decide di dedicarsi a degli amanti, possibilmente altrettanto facoltosi. Ma anche il marito non è un santo e annullare il matrimonio significherebbe rovinare gli interessi economici di entrambi.
Probabilmente l’episodio più riuscito all’interno del poker che compone Quattro storie di donne, serie di film televisivi prodotta dalla Rai e affidata a quattro differenti registi, è questo Carla, che porta la firma di Dino Risi (gli altri sono commissionati a Franco Giraldi, Carlo Lizzani e Tomaso Sherman, ciascuno con un nome di donna, cioè la rispettiva protagonista, per titolo: Luisa, Emma e Rose). Una pellicola dalla confezione striminzita, virata al piccolo schermo, e non troppo entusiasmante sul piano del ritmo (difetto che condivide con le tre ‘sorelle’), ma comunque dotata di spunti interessanti qua e là, in primis quello – in puro stile commedia all’italiana – del matrimonio fallito, ma che non viene annullato per motivi essenzialmente economici. Da sottolineare anche la scelta di parlare di divorzio senza parlarne realmente, cioè in un’epoca in cui la parola era ancora sostanzialmente tabù. Il copione è licenziato da Ennio De Concini insieme a Suso Cecchi D’Amico; sullo schermo compaiono fra gli altri Giancarlo Giannini, Gudrun Landgrebe, Ivo Garrani, Duilio Del Prete, Florence Guerin e Andrea Occhipinti. Apprezzabile il lavoro di Stelvio Cipriani per la colonna sonora. Nello stesso anno Risi girerà anche il remake per il piccolo schermo de La ciociara, suscitando quantomeno maggior clamore. 3,5/10.
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