Regia di Jean-Paul Rappeneau vedi scheda film
Vidi questo film anni fa e mi piacque molto, a tal punto che mi lessi pure il libro. In italiano, il mio francese non è sufficientemente buono e mi avrebbe pertanto a mala pena fatto comprendere il senso delle parole senza poter gustare il sapore della lingua (e allora perchè faticare? Me lo leggo in italiano!). Il romanzo, diciamolo, non è un capolavoro della letteratura. Quasi quasi il film è meglio. I difetti non mancano (un po' troppo melò, qualche lungaggine, un Amendola che proprio non riesco a farmi piacere) ma nel complesso la visione è piacevole. La regia buona, ambientazione e fotografia più che buoni, interpreti azzeccati
In una Provenza lussureggiante ed assolata, il colera ed il troppo calore danno alla testa. La folla è a caccia dell'untore, i corvi imperversano a caccia di carne fresca, non ci sono più leggi o regole che tengano. Solo Pauline sembra aver mantenuto un minimo di lucidità, ed umanità. L'incontro con Angelo, un ussaro piemontese, braccato dagli austriaci eppure risoluto ad aiutarla, sconvolgerà la vita della giovane almeno quanto la malattia lo splendido midi francese. Un amore cavalleresco d'altri tempi che bene si adatta alla terra della Langue d' Oc dei romanzi cortesi. La delineazione della follia collettiva che a me ha ricordato anche il delirio (nella stessa terra ma qualche secolo prima) della repressione catara. L' ossessione della "purezza" da riconquistare e il morbo come punizione per i peccati commessi. Tre i protagonisti a mio avviso - Binoche Martinez e la Provenza.
Ho solo un ricordo, il clarinettista che suona Mozart nel Lazzaretto. Un momento vibrante.
Bella prova. Una regia pulita, piuttosto tradizionale ma dove le scelte sono tutte logiche e rispettose del testo se non nel particolare nella sostanza
La adoro ed anche in questo film da una prova eccellente. Risoluta a non cedere alla passione (anche per una idea di "decoro" che nel 19esimo secolo aveva un suo perchè), dibattuta, razionale nelle sue scelte come romantica nel cuore.
Il regista dimostra nel saperci fare nella direzione degli interpreti riuscendo a mettere nella parte Martinez che grande attore non è (e lo dimostrerà nel proseguo della sua carriera, francamente piuttosto deludente se non per i vari flirt con le belle e famose di turno). Fisico e romantico (nel suo slancio verso la protagonista come nella sua passione politica) disinteressato ... un eroe di altri tempi
Terza protagonista, perfettamente funzionale alla storia - la Provenza. Tra villaggi medievali, foreste, castelli. Una luce splendente e calda.
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