Regia di Chris Noonan vedi scheda film
Piccoli drammi nell’ecosistema di una fattoria: un papero vorrebbe sostituire il gallo, un maialino si sente portato a guidare le pecore, il cane da pastore titolare si ingelosisce, la gatta di casa pure, ma alla fine tutto si risolve per il meglio. Favola nera, ma tendente più alla favola che al nero: l’unico momento davvero toccante è quello in cui il porcellino apprende di essere destinato al macello, ma da quel momento in poi è tutto un trionfo della solidarietà animale. Nonostante sia interpretato da uomini e animali in carne e ossa, sembra un cartone animato (impressione prodotta dagli innaturali movimenti della bocca dei secondi). Può avere un certo valore educativo nei confronti dei bambini, perché mostra che non sempre vince chi fa la voce grossa (Babe si fa obbedire dalle pecore usando la gentilezza), perché fa comunque capire che per sopravvivere bisogna farsi furbi (nella fattispecie, imparare a rendersi indispensabile) e soprattutto perché insegna che salami e prosciutti non esistono in natura e che, prima di diventare tali, erano esseri viventi; ma non mi sembra che abbia molto da dire agli adulti (esclusi i vegetariani). E infatti non sono stato incuriosito dal sequel.
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