Regia di Aleksandr P. Dovzenko vedi scheda film
dunque: non ho visto questo film, ma ci tengo a dare un giudizio sul suo grande regista e sul suo inarrivabile capolavoro, da voi stranamente non recensito: "La terra". E' uno dei piu' grandi film della storia e un'esempio del miglior cinema muto sovietico. Film di grande complessita' e ricchezza tematica, ma soprattutto grande poesia visiva, impregnata di panteismo naturalistico con tracce di edonismo, ma anche di meccanicismo progressista, e' un poema lirico sulla natura e insieme un'apologia delle macchine, come simbolo del progresso dell'uomo verso un mondo migliore. Torna il tema dovzenkiano della morte, del sacrificio dell'eroe come passo necessario verso una nuova vita, in un film che tocca anche temi come la religione, il sesso, il rapporto tra vecchi e giovani. Magistrale tutto il lavoro di montaggio, che prescinde (seguendo l'esempio di Eisenstein) dal contesto e dalla logica spazio-temporale, calibratissime le metafore, indimenticabili i primi piani dal basso sui contadini: Dovzenko coniuga la bellezza con la coscienza sociale. Intenso, sublime, tocca vette mai piu' raggiunte in futuro dal cinema russo; ogni scena del film e' da mandare a memoria
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