Regia di Enzo G. Castellari vedi scheda film
Il desolante far west, il bottino aureo da conquistare, la vendetta personale, i duelli fra pistoleri e sicari senza cuore: c'è tanto, se non tutto, dello spaghetti western in questo film di Castellari (scritto insieme a Tito Carpi e Francesco Scardamaglia, partendo da un soggetto di Sergio Corbucci), ma c'è persino qualcosa di più. E' infatti esplicito fin dalle scene di apertura il legame con l'Amleto shakespiriano; il nostro eroe qui (un buon Andrea Giordana) è impegnato nella vendetta del padre, rinnegando le seconde nozze della madre con il fratello del defunto. Il colpo di genio è da attribuire a quel Corbucci che già aveva innovato parecchio, negli anni precedenti, un filone d'altronde ormai stantio dopo aver visto proliferare titoli sempre più simili e sempre meno originali nel precedente quinquennio. Castellari è alla terza regia ed è la terza nel medesimo genere cinematografico; nel giro di neppure due anni licenzierà cinque western "all'italiana", dei quali questo è probabilmente il suo parto artistico migliore, o quantomeno quello dotato di maggiori ambizioni e dalla storia di più ampio respiro. Fra gli altri interpreti vanno annoverati Gilbert Roland, Horst Frank, Françoise Prévost e l'immancabile fratello del regista, Enio Girolami, in una parte marginale. Il titolo si rifà a Quella sporca dozzina di Robert Aldrich, uscito pochi mesi prima, ma la scelta platealmente accattivante per il botteghino si rivela controproducente per un'opera tutto sommato di qualche pretesa. 4/10.
Far west. Johnny torna al paese natio e trova la madre sposata al fratello del defunto marito. Scopre così che il padre è stato assassinato e parte in cerca del suo killer. Le sorprese sono però soltanto all'inizio.
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