Regia di David Anspaugh vedi scheda film
Improvviso, scioccante, catastrofico giunge nella vita di Rebecca un fulmine a ciel sereno; suo marito muore investito da un'auto. E puntuali e preziosi sono i sostegni della sua giovane sorella, della sua migliore amica, e dell'ex moglie del padre. Le tre donne tra eccessi e stramberie, ma comunque presenti, entrano nella vita ormai rivoluzionata di Rebecca, ognuna col suo modo di fare, tutte con le proprie personalità. Si uniscono così quattro donne, che nell'arco di un anno si aprono l'una con l'altra come mai erano riuscite a fare, mettendo a nudo le loro anime. Quattro condizioni diverse della femminilità, tuttavia accomunate dalla delicatezza, dall'amore, dalla sensibilità e dalla passione per gli uomini. E il film di David Anspaugh sofferma il proprio interesse proprio su quest'ultimo aspetto, sulla condivisione dell'intimità tra donne, con tutti gli alti e bassi che ne conseguono. Tra commedia e dramma (la morte iniziale pur essenso un pretesto pesa come un macigno per tutta la durata del film), ma fino alla fine con toccante delicatezza, assistiamo ad una rinascita delle quattro donne. C'è quasi una iniziazzione alla vita ulteriore, propria di chi con intelligenza è sempre pronto a riconoscere i propri cambiamenti, a carpire sempre qualcosa dalle situazioni proposte dalla vita. Ad Anspaugh riesce la realizzazione di un film ricchissimo, come mai gli era capitato nella sua precedente filmografia, scritto e diretto con immensa delicatezza, interpretato con mestiere e convinzione da un ottimo cast femminile e dal convincente contributo di un inedito Jon Bon Jovi.
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