Regia di Martin Campbell vedi scheda film
L'agente segreto 007 (Pierce Brosnan), al servizio si sua Maestà britannica, stavolta è alle prese con un ex-collega che - sfruttando i sentimenti di rivalsa di alcuni militari russi ancora segnati dall'esperienza della Guerra Fredda - vorrebbe appropriarsi con questi di un satellite nucleare (Il GoldenEye, appunto) puntandolo in direzione di Londra, per poi svuotare le banche della città dopo avere messo k.o. i congegni elettronici della città. Inutile dire che - muovendosi tra San Pietroburgo, Cuba e l'Inghilterra - James Bond riuscirà a sventare il pericolo.
Nella storia di Michael France (già autore del copione di Cliffhanger), sceneggiata da Jeffrey Caine e Bruce Feirstein, il personaggio di Ian Fleming fa uso di ogni possibile mezzo di locomozione, sventra palazzi passandovi in mezzo con un carro armato, si tuffa da qualsiasi altezza e su qualunque suolo, è invincibile, cavalleresco, galante e pieno di umorismo, non si fa mai un graffio e come Priapo è sempre pronto all'Atto, con la maiuscola, s'intende. Alla fiera dell'inverosimile ci si diverte comunque moltissimo: sparatorie e inseguimenti in quantità, persino qualche siparietto comico, trama fittissima, belle donne e un Brosnan con la faccia da indossatore risollevano gli umori un po' stanchi di un personaggio che - grazie al tocco del neozelandese Martin Campbell - sembra ancora molto lontano dalla pensione. GoldenEye è il primo film della serie girato dopo la caduta del muro di Berlino ed il primo interpretato dal nordirlandese Brosnan. Nei bei titoli di testa, peraltro in classico stile 007 aggiornato agli anni Novanta, con immagini alla Salvator Dalì che mescolano reperti dell'URSS che fu con donne danzanti, si può sentire GoldenEye, scritta da Bono e The Edge e cantata da Tina Turner.
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