Regia di Jafar Panahi vedi scheda film
capricciosa, la bambinetta, che insiste senza tregua per avere il permesso di acquistare un pesciolino nonostante la vasca del giardino di casa ne sia pieno ("ma i nostri sono più magri"). ma come non commuoversi di fronte a quel musetto sempre sul punto di bagnarsi di lacrime? ma coraggiosa, anche, determinata nel riavere ciò che è suo, cioè la banconota consegnatale dalla madre per acquistare il sospirato animaletto (e alla cifra prestabilita).c'è aria di neorealismo nella sceneggiatura del poetico iraniano: trepidiamo (un po')per quel tenero batuffolo che si avventura tra i pericoli della città, ma pian piano scopriamo che di veri pericoli non ce ne sono, e che la bambina è in realtà sempre in famiglia. gli incantatori di serpenti, il venditore di pesci, il sarto irascibile sono forse un po'distratti, presi dalle loro preoccupazioni, ma non sono per nulla peggiori del padre dei due piccoli protagonisti, impegnato in abluzioni tanto prolungate che per tutto il film se ne sente solo la voce dal bagno. e alla fine tutto va a posto, anche se la bambina scoprirà che il tanto desiderato pesciolino dalle lunghe pinne è diverso dagli altri solo se lo si guarda con lon speciale sguardo della fantasia e del desiderio.
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