Regia di Curtis Bernhardt vedi scheda film
Un uomo, innamorato della giovane cognata e convinto (erroneamente) di essere ricambiato, vorrebbe divorziare, ma la moglie non è d’accordo. Allora lui, dopo essersi creato un alibi di ferro, la attira in una remota zona di montagna e la fa sparire insieme all’auto, in modo che non venga trovato il cadavere. In seguito, però, una serie di indizi sembra dimostrare che la donna è ancora in vita e sta disseminando tracce della sua presenza; allora il presunto vedovo, per togliersi il dubbio, va a verificare sul luogo del delitto. Bogart ha un ruolo da uxoricida, come nel coevo La seconda signora Carroll, ma una volta tanto non è lui la principale attrazione: rimangono impresse le atmosfere misteriose e inquietanti (addirittura da espressionismo tedesco, azzarda il Morandini), dato che lo spettatore condivide lo stesso dubbio del protagonista. La soluzione, guardando il film attentamente, si può trovare in un piccolo elemento, una breve ma rivelatrice battuta di dialogo: uno psicologo amico della vittima (Sydney Greenstreet, per una volta in un ruolo simpatico) riesce a coglierla e a indovinare la verità.
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