Regia di Carlo Verdone vedi scheda film
Questa commedia racconta, tramite la storia di tre cerimonie nuziali con relativi viaggi di nozze, alcuni usi e costumi dell'Italia di metà anni '90, con un sapore agrodolce, soprattutto nello scioglimento. Delle tre storie due sono animate da personaggi eccessivamente caricati: Verdone rispolvera il personaggio di Furio facendolo diventare ancora più cinico ed ipocrita ed offrendo lo spaccato di un certo ambiente medico divenuto razionale al punto da disinteressarsi dell'umana sofferenza dei malati. In un'altra storia Verdone riprende il personaggio del "coatto" mostrando una coppia all'apparenza focosa ed assetata di vita, in realtà, vittima di una grave crisi di valori che coinvolge tanta gioventù. Nel corso del viaggio di nozze la coppia acquisisce la consapevolezza di ciò. La terza storia ha personaggi e situazioni più "probabili". Una coppia di persone comuni non più giovani non riesce a fare il sospirato viaggio di nozze a causa di egoismi e nevrosi delle rispettive famiglie di origine. Anche se non mancano occasioni per ridere, le vicende sono amare e drammaticamente vicine alla nostra realtà quotidiana ed altrettanto amare le conclusioni, che mostrano una società in profonda crisi di valori, popolata di persone non più in grado di comunicare tra loro, nonostante il benessere economico ed il progresso tecnologico.
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