Regia di Carlo Verdone vedi scheda film
Prima di cadere, per l’innato istinto di sopravvivenza, si cerca l’appiglio che possa, se non salvarci, almeno attutire la caduta. Viaggi di nozze è il primo dei tre appigli a cui Verdone si aggrapperà prima del tonfo (attutito) definitivo. Ritorna al metodo di racconto a episodi, a quanto pare quello che meglio gli riesce, forse perché l’interpretazione di personaggi diversi evita la concentrazione, e lo sviluppo, di un unico personaggio più complesso o comunque resta la rappresentazione che personalmente preferisco. Qui si amalgamano tre storie di sei innamorati con tutte le vite che li circondano tra insostenibili progetti futuri e irrealizzabili progetti presenti. Dopo Furio, Mimmo e Pasquale, stavolta la triade è accoppiata: Ivano & Jessica, una favolosa Claudia Gerini, ennesima “scoperta” del Carlo nazionale; Raniero (alter ego del Furio che fu) & Fosca, una convincente Veronica Pivetti al suo esordio cinematografico e gli ingenui bravi ragazzi, almeno loro innamorati (pare) sinceri Giovannino e Valeriana, esordio vincente, mal utilizzato, di Cinzia Mascoli. I tanti personaggi creano i giusti presupposti per non annoiarsi laddove manca lo spunto riflessivo e il marchio d’annata che caratterizza la fotografia dei film più riusciti laddove anche la colonna sonora lascia un po’ a desiderare. Una pellicola che indubbiamente resta nel cuore dei cinefili più affezionati all’attore e regista romano pur non essendo al top.
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