Regia di Emir Kusturica vedi scheda film
Il film più famoso di Kusturica, molto probabilmente il suo capolavoro. Il regista ha voluto narrare in chiave metaforica la storia del proprio paese dalla seconda guerra mondiale al conflitto balcanico degli anni novanta: l'affresco è grandioso, le ambizioni sono alte, i risultati spesso trascinanti. Lo stile indulge spesso in atmosfere surreali, influenzate dal "realismo magico" della narrativa sudamericana e rese più movimentate dalle scatenate musiche gitane di Goran Bregovic: esemplare a questo proposito la lunghissima sequenza del matrimonio di Jovan e dei festeggiamenti nel sotterraneo, quasi un film nel film col pezzo di bravura dell'arrivo della "sposa volante". Molti altri sarebbero i momenti da citare, soprattutto nella prima parte (il bombardamento degli animali nello zoo di Belgrado), mentre nella seconda si avverte, a tratti, qualche piccolo scompenso o lungaggine (pleonastico l'incontro con la troupe che gira un film sulle imprese del Nero, che, ritrovandosi davanti l'attore che recita la parte del nazista, lo uccide veramente: una trovata grottesca non troppo felice). La trama non sempre ricerca la verosimiglianza poiché si tratta di un'opera visionaria che procede per accumulo di dati visivi e sonori, con invenzioni visive spesso di alto livello, dove la maestria nella composizione si associa ad un barocchismo memore sicuramente del cinema di Fellini e del meglio della narrativa di Garcia Marquez. Nel cast, ottimo livello recitativo generale con la palma del migliore al bravissimo Lazar Ristovsky; bene anche il consolidato attore-feticcio del regista Miki Manojlovic e la "femme fatale" balcanica Mirjana Jokovic.
voto 10/10
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