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La più bella serata della mia vita

Regia di Ettore Scola vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su La più bella serata della mia vita

di barabbovich
8 stelle

Varcata la frontiera per mettere al sicuro 100 milioni di lire in una banca svizzera, Alfredo Rossi (Sordi) finisce in un castello abitato da quattro simpatici magistrati in pensione e dalla loro servitù. I quattro inscenano un vero e proprio processo che fa emergere gli scheletri nell'armadio di Rossi. Alla fine, tutto si rivela uno scherzo apparecchiato in un albergo per turisti facoltosi. Ma il finale sarà tragico.
Tratto dal racconto La Panne di Friedrich Durrenmatt e sceneggiato da Scola con Sergio Amidei, il film trasforma il finale letterario (nel quale il protagonista si impicca) in uno meno drammatico. "Alla coscienza risvegliata - come scrive Kezich - si sostituisce il Fato e la metafisica si sostituisce alla psicanalisi". Ciò non di meno, il film - di chiaro stampo teatrale  - è un'efficace satira sulla nostra cattiva coscienza, con qualche frecciatina al sistema politico nostrano e un linguaggio insolitamente ricercato (si sentono parole come prosseneta e apoftegma). Pierre Brasseur morì sul set a Brunico, colpito da infarto. Sordi smisurato e incontenibile.

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