Regia di Luigi Zampa vedi scheda film
Il testo di Vitaliano Brancati che è alla base di questa commedia di Luigi Zampa,non avrebbe potuto trovare interprete più ideale di Alberto Sordi,anche se all'epoca non erano certo consapevoli della capacità dell'attore romano di rivestire con somma abilità il trasformismo più marcato degli italioti DOC,da anarchici a adulatori del fascio littorio,poi accesi simpatizzanti delle falci e martelli,immersi in un crogiolo sotto l'egida dello scudo crociato,e poi divenuti difensori dell'immaginaria Padania,fino a convinti plauditori degli annunci renziani,con inchino lungo due decadi ai costosi viziarelli berlusconiani. L'avventura del tirapiedi di natura Sasà,che lungo la prima metà del Ventesimo Secolo si reinventa di continuo per scalare il tracciato prefisso dalla propria ambizione,è ben raccontata dal regista di "Anni ruggenti",anche se pure il film è fin troppo ambizioso,nel voler dipingere un forte aspetto della natura italica,e non sempre sa sostenere la propria spinta.Tuttavia,Zampa era un buon conoscitore dei tempi della commedia,ed un cineasta non ancora autore,forse troppo eclettico per diventare tale,e il film offre anche momenti gustosi:semmai,benchè adattissima a lui,convince fino ad un certo punto la prova di Sordi,fin troppo mattatore unico nel lungometraggio,con comprimari discreti,ma eccessivamente disposti a lasciargli il proscenio.
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