Regia di Luigi Zampa vedi scheda film
Una delle saghe zampasordiane sul trasformismo tutto italico di chi vuole rimanere sempre a galla, affidandosi ogni volta a qualcosa che pare vincente e poi al contrario di quel qualcosa, quando esso si sia rivelato perdente. Questo Sasà è un personaggio squallido, come ce ne sono tanti, che emergono soprattutto durante i periodi di crisi (nel film la prima guerra mondiale, il fascismo, la seconda guerra mondiale) per saltare sul carro dei vincitori. Di recente abbiamo assistito ad un fenomeno analogo - e questo testimonia della sempiterna attualità del film di Zampa - durante il periodo di Mani Pulite e dell'emergere di fenomeni politici pseudonuovi come Forza Italia. Mi viene da pensare ad un signore corpulento, con la barba ed i capelli rossicci e bisunti che anni fa fu comunista, poi socialista, confidente della c.i.a., forzitalista, ed oggi fa il cattolico integralista, ma meriterebbe, come il protagonista dell'Arte di arrangiarsi, di finire a fare il piazzista di lamette da barba.
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