Regia di Joel Coen vedi scheda film
Negli anni ’30 uno sceneggiatore appena arrivato a Hollywood , alle prese con la scrittura di un film sul wrestling e con i suoi strani compagni d’albergo, si trova coinvolto nelle imprese di un serial killer. Nonostante i trionfi di Cannes, lo considero l’unico vero flop nella carriera dei Coen (almeno finora). Gli ingredienti per una commedia grottesca in stile Arizona Junior c’erano tutti, ma l’insieme manca completamente di equilibrio: l’analisi dell’ambiente hollywoodiano, promessa dal sottotitolo italiano, è limitata alla prima parte e poi viene completamente abbandonata in favore del versante thriller, che a sua volta non convince (il corpulento John Goodman che ammazza la gente inneggiando a Hitler è francamente eccessivo, anche per un film dei Coen). Due film in uno, ma questa volta il valore non raddoppia: si dimezza.
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