Regia di David Fincher vedi scheda film
Fincher sa bene cos'è la tensione e riesce a conferire un impatto ansiogeno a questo classicissimo thriller fatto di sbirri, maniaci pluriomicidi, laghi di sangue ed una 'caccia al tesoro' che porta i buoni a trionfare sul male. Se la storia è di un risaputo quasi offensivo (coppia di poliziotti: uno giovane, irruento, bianco; l'altro prossimo alla pensione, riflessivo, nero; si odiano dapprima, presto diventano amici) e i luoghi comuni del genere abbondano, va perlomeno riconosciuto che il ritmo non cala mai e le emozioni, in due ore due, sono tante, frequenti e forti. A partire dal colpo di scena finale, in cui il bene trionfa solamente per volere del male, che è in sostanza la morale del film tutto; inoltre non si possono che apprezzare i tre protagonisti, Pitt, Freeman e anche Spacey, che compare praticamente solo l'ultima mezzora. Fincher proseguirà lungo questa strada (colpi di scena, sottigliezze psicologiche, atmosfere cupe, il bene e il male che si intersecano inscindibilmente) con lavori altrettanto o meglio riusciti come The game e Fight club. 6/10.
Coppia di sbirri (giovane irruento e anziano riflessivo) sulle tracce di un serial killer efferato; ben presto i due capiscono che gli omicidi seguono la lista dei sette peccati capitali. Il pluriomicida si lascia però catturare: ha infatti in mente un 'finale' a sorpresa.
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