Regia di Pupi Avati vedi scheda film
Patetica bufala buonista ambientata nel mondo del calcio. Se ha un pregio (oltre all'indiscutibile protagonista) è almeno quello di inquadrare lo sport nazionale come un mare infestato di squali pronti a sbranarsi a vicenda. Per il resto è ridicolo tutto quanto, dal calciatore che si fa comprare dagli avversari dieci minuti prima di entrare in campo, negli spogliatoi, fino al ragazzino di 17 anni che esordisce in serie A al novantesimo segnando subito il gol della vittoria. Pietà, pietà, pietà. Come film è uno smorto zero a zero, con alcuni risvolti della trama in fuorigioco di una ventina di metri abbondanti.
Walter Ferroni (Tognazzi) è il direttore tecnico di un'importante squadra di calcio. Dopo tanti anni di onorata carriera viene estromesso dalla società con un ricatto, ma la situazione di classifica precipita e Ferroni è richiamato in servizio: ovvio, tornano immediatamente i trionfi. E gliene canterà quattro. Ah, se gliele canterà.
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