Regia di Tomás Gutiérrez Alea, Juan Carlos Tabío vedi scheda film
Buon segno, se a Cuba si fanno (o si facevano) film così. Segno che, comunque, le maglie del regime non erano così strette come talvolta si è raccontato. Perché questa è, in fondo, una satira di certo dogmatismo politico, molto tipico soprattutto dei regimi di stampo marxista-leninista. E tuttavia espresso secondo la maniera gioiosa e vitale (nonostante si verta per gran parte intorno ad un cadavere che dev'essere trasportato da Guantanamo all'Avana) caratteristica dell'isola caraibica. Qualche caduta di tono dei dialoghi, fin troppo debitori (e non si sa quanto consapevolmente) di un'estetica da telenovela, abbassa la media generale. In ogni caso, il film di Tabio e Gutiérrez Alea si vede con piacere.
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