Regia di Mel Gibson vedi scheda film
Verso la fine del XIII secolo l'ardimentoso William Wallace (Gibson) fece tremare il regno inglese del feroce Edoardo Plantageneto vincendo una serie di battaglie per mezza isola e dando così un contributo storico all'indipendenza scozzese, tanto da diventare eroe nazionale. Soltanto il tradimento di alcuni nobili riuscì a farlo consegnare nelle mani del sovrano, che lo fece torturare e uccidere. Ma la conquista dell'indipendenza era ormai soltanto questione di anni: con il suo esempio di assoluta coerenza e fedeltà ai propri ideali, Wallace innescò negli animi degli scozzesi una volontà di indipendenza che culminò nel successo del 1314 di Robert Bruce.
Grande pagina di cinema-spettacolo, con faraoniche ricostruzione scenografiche, indovinatissimi costumi d'epoca e scarsa indulgenza alla zona romanzata del racconto (quella che prima fa riferimento alla morte precoce della moglie di Wallace e poi all'infatuazione della regina francese). Con qualche incertezza sulle prime battute del film, l'opera dell'attore-regista australiano prende quota parallelamente alla consapevolezza politica del suo protagonista. La sceneggiatura è di Randall Wallace. Il film si è aggiudicato 5 Oscar: miglior film regia, fotografia (di John Tull), effetti speciali e sonori e trucco. 1700 le comparse impiegate.
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