Regia di Bryan Singer vedi scheda film
Questo film rasenta la perfezione. Gli attori sono perfetti e Spacey è semplicemente al di sopra di ogni immaginazione, la trama è ingarbugliata quanto basta per lasciar di stucco, con quel senso di comprensione a metà che induce ad una seconda visione ma permette di gustare a pieno la prima; i tempi sono calcolati al millesimo e ogni scena incalza la successiva seguendo una scansione temporale da manuale del thriller. Se non bastasse, il film non dura nemmeno due ore e ciò fa sì che l'attenzione non cali mai e resti sempre ben focalizzata su un personaggio assolutamente fascinoso, inquietante e misterioso: Keyser Söze. Il finale è da antologia, Spacey è da antologia, tutto il film merita di essere messo nell'enciclopedia del cinema alla voce "thriller" come punto di riferimento e limite asintotico per chiunque voglia realizzarne uno come dio comanda. Non c'è una sbavatura nella tecnica registica, nella sceneggiatura, nelle interpretazioni, nella trama, nel finale; voto 9,5.
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