Regia di Bryan Singer vedi scheda film
Mi ricordo che all' epoca delle prime proiezioni, quando il film non era ancora stato metabolizzato da parte di critica e grande pubblico, venne per lo più etichettato come "genialata indipendente". Certo è che il terzo lavoro di Singer non è un opera dal grande budget e sicuramente non vanta un cast di grandi stars (almeno non all' epoca) o effetti speciali all' avanguardia ; il fatto poi che il regista arrivasse dal Sundance non faceva che rafforzare e confermare l' epiteto. I momenti di puro genio invece sono facilmente attribuibili alla struttura narrativa, all' ineccepibile e dettagliata sceneggiatura, all' atmosfera noir e alla caratterizzazione dei personaggi. Non mi dilungherò sui dettagli della vicenda criminale, tutti hanno almeno una volta sentito parlare di Kaiser Soze. Ed è proprio lì il vero punto di forza de "I soliti sospetti" : offrire il ritratto della quint' essenza del male solo per via indiretta, solo attraverso le conseguenze di un piano diabolico e tramite le azioni di personaggi costantemente ignari della grande macchinazione. Tutto questo per arrivare ad un finale chiarificatore, fatto di piccoli e rapidi flashback, che oramai ha fatto scuola. Cast di mestieranti in stato di grazia : da un giovane Benicio Del Toro ad un mai così convincente Stephen Baldwin, da un perfettamente ambiguo Gabriel Byrne ad uno strepitoso Kevin Spacey poi giustamente premiato con l' Oscar. A suo modo e nel suo genere, un capolavoro.
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