Regia di Sergio Nasca vedi scheda film
Nasca prosegue imperterrito la sua manovra di scavo e recupero fra le nefandezze della società italiana; questo sarà il suo ultimo film e probabilmente non è fra i suoi meglio riusciti. Il paesino del sud ed i suoi piccoli personaggetti sono il vero fulcro della narrazione, tutto ruota attorno alle miserie morali umane, prima ancora che ai tristi fatti raccontati. Scritto dal regista insieme a Giuseppe Ferrara (non manca infatti il tono da 'cinema civile'), La posta in gioco può vantare un discreto cast (un bravissimo Vittorio Caprioli, un allucinato Flavio Bucci, e ancora Turi Ferro ed una non ispiratissima Lina Sastri) ed una colonna sonora composta da Eugenio Bennato. Se gli intenti mirano in alto, però, purtroppo il risultato li tradisce almeno in parte: il film procede in maniera discontinua e di quando in quando risulta pure un po' fasullo, scontato. 5/10.
L'assessore comunale di Nardò (Lecce) Renata Fonte viene assassinata brutalmente, freddata da alcuni colpi di pistola per strada. Gli inquirenti intuiscono immediatamente il movente politico, ma qualcuno, dall'alto, mette loro i bastoni fra le ruote.
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