Regia di Umberto Lenzi vedi scheda film
Un Pierino apocrifo , senza Alvaro Vitali ...
Il troppo cresciuto Pierino continua imperterrito a compiere le sue tradizionali marachelle a casa come a scuola ... Dopo quattro pellicole sempre più loffie e volgari , forse persino Alvaro Vitali si era stufato del personaggio di Pierino , ma evidentemente ai produttori facevano ancora gola gli ( inspiegabili ! ) incassi che garantiva , e così hanno pensato bene di sostituirlo con il corpulento cabarettista Giorgio Ariani . Diciamo subito che il tentativo con il comico toscano non dev' essere andato granchè bene , primo perchè non ha avuto seguiti e secondo perchè il film è davvero " una cagata pazzesca " . Comunque non è che quelli interpretati da Vitali fossero molto meglio . Si tratta sempre e comunque di pellicole di Serie C , piene di umorismo scatologico , anche se a volte affidate a registi di un qualche nome , come in questo caso con Umberto Lenzi . La sceneggiatura è inesistente , come l' Agilulfo di calviniana memoria . E' solo uno stanco susseguirsi di sketches , gags e battute , spesso trite e ritrite , quasi sempre triviali .
Unico aspetto positivo è il cast , veramente stracolmo di quei caratteristi che sono stati per decenni la spina dorsale del nostro Cinema di genere . Spesso sono impegnati solo in rapidissime comparsate quali vittime designate del terribile protagonista . Hanno invece dei ruoli un tantino più ampi Giacomo Rizzo , Jenny Tamburi , Renzo Montagnani , Mario Brega e la Sora Lella . Mi vergognerei a dargli 4 , perciò mi fermo a 3 ...
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