Regia di Derek Jarman vedi scheda film
Quella che Derek Jarman ci propone è tutto fuorchè un’accurata e oggettiva biografia di Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio. Narrando la vita dell’artista con una serie di flashback (nel tempo della storia il pittore è già in punto di morte) vengono descritti i rapporti tra lui e le varie persone incontrate nella sua esistenza, tra cui il cardinal Del Monte, la prostituta Lena e l’aiutante Ranuccio. Visivamente il film è parecchio forte e, nella sua particolare visione del Caravaggio, Jarman si concentra sull’aspetto omosessuale, per lui determinante per la comprensione della sua dimensione artistica. L’intelligente e magnifico utilizzo delle luci, dei colori e la suggestività delle scenografie permettono metaforicamente al protagonista di diventare l’oggetto di un’opera d’arte anziché esserne il realizzatore e il senso del grottesco che permea la pellicola (si vedono, a fine 1500, delle macchine da scrivere e delle riviste) rendono la visione parecchio interessante seppure l’opera non sia perfetta.
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