Regia di Marlon Brando vedi scheda film
Uno dei rari casi di western girato al mare. Il mare ha una fortissima presenza nel film, forse simbolica o forse no, sta di fatto che ci permette di veder l'intera e forse troppo lunga vicenda dei due amici poi nemici Rio e Ted con uno sguardo altro. Uno sguardo giustamente distante dalla retorica di tanto western dell'epoca, di cui "One-Eyed Jacks" conserva ancora l'impostazione classica e l'attenzione per i piani, ed è distante anche da una facile rappresentazione dei cosidetti buoni e cattivi. L'ambiguità della coppia oppositiva Brando-Malden, che peraltro è straordinaria e Malden riesce anche a strappare più consensi di Brando, è l'ambiguità di una società e di un cinema che si sta avvicindo a grandi ed epocali ribaltamenti. La violenza, affidata allo sceriffo e l'ineluttabilità ed anche la futilità della ribellione dell'eterno bandito, sono credo i due volti di quella pratica che oggi come allora sta logorando il mondo civile: la vendetta. Il rancore, l'odio spietato per qualcuno che non sopportiamo, il finto diritto a farci giustizia secondo la nostra legge, quella mossa dalle nostre corde personali, sono tutti dei gran pasticci che cozzano con il grande e straordinario mondo iconografico del west, che potrebbe essere quell'angolo di innocenza e di libertà primitiva nascosti in ognuno di noi. Non possiamo maledire Brando perchè ci affascina, ma non possiamo odiare Malden prechè è lui il carattere più emblematico ed ambiguo del film, ma possiamo stridere i denti come Katy Jurado davanti all'autodistruzione dei due protagonisti.
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