Regia di John Irvin vedi scheda film
Il romanzo di Frederick Forsyth "I mastini della guerra" uscì nel 1974, e fu quello che lanciò lo scrittore verso una carriera costellata di diversi successi:il "rivale" di John Le Carrè, che a differenza dell'altro autore di best-seller spionistico-politici è un conservatore, quindi un intellettuale di destra, ed infatti,è evidente che una categoria solitamente mal vista a sinistra come i soldati di ventura, hanno le loro ragioni per agire e costituiscono una sorta di corpo militare vero e proprio. Rispetto al romanzo, molto più descrittivo della pellicola, come nello stile di Forsyth, si punta maggiormente sulla vicenda del protagonista che, in un paese africano immaginario, deve compiere una missione, ma viene tradito, catturato e torturato, infine rispedito via senza tanti complimenti:da duro che non accetta la sconfitta,organizza un commando con altri mercenari, e torna sul luogo per una rappresaglia decisa, in cui verrà messo a ferro e fuoco il posto,ma il bilancio di sangue sarà alto. Diretto da un eclettico senza particolare talento come John Irvin (girò anche titoli lontani tra loro,come "Tartaruga ti amerò" e "Codice Magnum" con Schwarzenegger...) , qui in uno dei suoi lavori migliori, è un film d'azione abbastanza ben costruito nella trama, che dopo una prima parte di costruzione della vicenda, innesca una seconda tutta volta all'organizzazione del raid e alla sua esecuzione, con finale senza trionfalismi, come d'altronde era lecito aspettarsi. Primo ruolo da protagonista per l'allora fresco di Oscar come "supporting role" Christopher Walken,e c'è anche un giovane Tom Berenger, che lamentò grossi tagli al montaggio del suo personaggio:film decoroso,ma abbastanza superficiale.
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