Regia di Franco Ferrini vedi scheda film
Il colpo di scena è che l'assassino delle prostitute è una bambina. Bon, mi sono giocato al meglio il mio spoiler, ma almeno ora ho un motivo per aver scritto questa opinione: perchè, seriamente, non c'è proprio niente da dire attorno a questo stereotipatissimo thriller che segna l'esordio alla regia dello sceneggiatore Franco Ferrini (già con Francesco Nuti, Carlo Verdone e persino nel folto team di scrittura di C'era una volta in America, di Sergio Leone), nonchè l'ultima regia dello stesso. E si capisce perchè, visto che la storia (scritta insieme ad Andrea Giuseppini) fa acqua da tutte le parti, la tensione è mantenuta malissimo e fra le interpreti le prove canine non si contano: oltre a Mara Venier, Marina Suma e Sabrina Ferilli in una particina, già di loro poco dotate come attrici, ci sono le traballanti prove di Athina Cenci e Barbara De Rossi a completare un casting davvero sconfortante, se si eccettuano ruoli laterali per Laura Betti e Maurizio Donadoni. Il risultato è davvero insipido e non sorprende a ben vedere: basti infatti considerare che l'ambizione di partenza era già bassina, cioè scimmiottare il thriller alla Dario Argento e alla Brian De Palma inseguendo la scia del successo al botteghino di Sotto il vestito niente (Carlo Vanzina, 1985), alla cui sceneggiatura aveva peraltro contribuito proprio Ferrini. Le musiche sono di Umberto Smaila e già questo è un giudizio. 1,5/10.
Un assassino di prostitute si aggira per la città; la polizia è impotente, così sono le 'colleghe' delle ragazze uccise a decidere di farsi giustizia da sole.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta