Regia di Wong Kar-wai vedi scheda film
AL CINEMA
Due poliziotti, due matricole, due solitudini da affrontare.....
Due donne - una femme fatale e una fatina che appare e scompare, sono le possibili varianti con cui tentare di svoltare. Il giovane poliziotto honhkonghesecon matricola 223, recentemente lasciato dalla propria donna, si imbatte in una tosta killer alle prese con una serie di regolamenti di conti a cui fare fronte. Nonostante la durezza e la ritrosia monolitica della donna, l'uomo se ne innamora.
Chi ha di fronte, si rivela una tipa silenziosa, misteriosa, resa ancora più intrigante dall'aspetto fisico curato e stravagante, che c'è la presenta avvolta in un ingombrante impermeabile verdastro che la fascia non meno della folta parrucca bionda e degli occhialini da sole da cui mai si separerà.
Sul più bello di questa improbabile storia di corteggiamento, la regia sinuosa e di gran classe del maestro allora astro nascente Wong Kar Wai, frenetica e contemplativa nel medesimo istante, ci catapulta con le sue scie di movimento verso un'altra situazione: nuovamente un poliziotto anche stavolta, contraddistinto dalla matricola 663; più maturo del precedente, ma pure lui recentemente tornato single dopo che la sua fidanzata hostess lo ha abbandonato.
Nel chiosco ove abitualmente pranza, il poliziotto conosce, tramite il titolare dalle ansie galeotte, in quanto molto appassionato di intrighi amorosi e degli annessi inevitabili pettegolezzi, la nuova cameriera che lo aiuta, ed inizia a frequentarla.
Ma lei "sogna la California", mentre lui una vita di coppia nel suo modesto appartamento in corso di ristrutturazione. I due si inseguono, si piacciono, si lasciano, ma non smettono di desiderarsi.
Duestorie che si sfiorano ognuna con le solitudini e gli affannosi aneliti di un futuro di coppia, immerse entrambe nelle vie caotiche e rischiarate dai pallori dei neon di una Hong Kong ove la massa vive ermeticamente isolata nonostante risulti costretta a condividere spazi umani sin troppo ravvicinati.
Più che le storie in sé, è splendido come Wong Kar Wai riesca a raccontarci con eleganza, ritmo e sensualità una serie di derive malinconiche che caratterizzano vite allo sbando, istintivamente coinvolte in una complessa antitesi tra desiderio di rapporto umano, e desiderio di chiudersi a contatto con le proprie inevitabili solitudini.
Si sogna la California, ma ognuno finisce per andarci da solo, in viaggio o con la forza della mente, e l'immaginazione che uno straordinario pezzo musicale evoca ed ispira.
Gran cast in cui spicca un quartetto di divi a quell'epoca in ascesa e lanciatissimi: Tony Leung con cui il regista costruirà un prezioso ed ispirato sodalizio, Brigitte Lin, il nipponico ed affascinante divo Takeshi Kaneshiro, e la spigliata attrice e cantante Faye Wong, all' epoca ai suoi esordi cinematografici.
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