Regia di Wayne Wang vedi scheda film
Piccola perla. Delizioso e commovente. Cinema di qualità
La pellicola è ambientata nel 1990 a Brooklyn, uno dei quartieri più eterogenei e coloriti di New York. Articolata in cinque episodi, ognuno dei quali ha il titolo di un personaggio. Auggie gestisce una tabaccheria all’incrocio tra la Seventh Avenue e la Third Street, la Brooklyn Cigar Co. Qui si reca spesso Paul Benjamin, scrittore che patisce un blocco creativo, dopo la morte della moglie Ellen, uccisa incinta, nel corso di una sciagurata rapina. Proprio nel capitolo, dedicato a Paul, c’è una sequenza preziosa; il proprietario della tabaccheria Auggie Wren alias Harvey Keitel, ogni mattina alle 8, da più di dieci anni, fotografa sempre lo stesso angolo di strada, può sembrare una stramberia ma c’è un motivo profondo per questa scelta. Non la spiega direttamente, ma ci fornisce gli elementi per capirla. Il suo obiettivo non è quello di fotografare determinati soggetti, ma di documentare lo scorrere del tempo, cercare di renderlo visibile. L’oggetto delle sue foto è il passare del tempo, lo si nota dal modo in cui sono vestite le persone, se ci siano o meno nello scatto, e che alcune persone possano essere casualmente presenti in più foto ad anni di distanza, sono istantanee di momenti, che guardati nella giusta prospettiva, riescono a raccontare la vita in un determinato posto di questo mondo e restare memoria indelebile di quello che è stato. Lo scopo principale della fotografia è infatti quello di ravvivare il ricordo. Tra le foto di Auggie, Paul ne vede una della moglie, e si commuove. Per imparare ad osservare le foto e scoprirne il vero significato, bisogna prendersi il giusto tempo per vedere, se è vero, come dice Paul Auster, che le cose più preziose sono più leggere dell’aria, è altrettanto vero che dobbiamo prenderci il tempo per imparare a guardare. Poi nel prosieguo conosciamo Rashid un ragazzo di colore che salva la vita a Paul, che con la testa fra le nuvole sta per finire sotto un’auto; Paul lo ospita per un po', ma poi, incapace di concentrarsi sul nuovo libro, lo manda via. La zia del ragazzo viene a cercarlo e gli svela che questi si chiama in realtà Thomas Jefferson Cole, è orfano di madre e non vede il padre da dodici anni; Thomas gli si presenta in incognito, facendosi assumere come collaboratore meccanico, per poi finalmente ricongiungersi a lui; poi a sorpresa dopo anni ricompare la ex fidanzata di Auggie, Ruby McNutt che gli rivela l’esistenza di Felicity una figlia diciottenne sbandata tossicodipendente e incinta, dopo le prime titubanze si reca a conoscerla ma l’incontro è decisamente fallimentare ; infine ci sono tutti i clienti della tabaccheria, un’umanità semplice e autentica, che parla della vita mentre di fuori scorre il flusso perpetuo del traffico. Un giorno approssimandosi il Natale Paul viene incaricato dal New York Times di scrivere un racconto natalizio, non ha molte idee ma gli viene in soccorso il suo amico Auggie allora che gli racconta una storia vera capitata qualche anno prima. Attraverso le parole di uno strepitoso Keitel prende vita questa favoletta intrisa di struggente dolcezza e malinconia; tutto nasce da un furto di una rivista pornografica in tabaccheria, il ladro scappa via Augge l’insegue fino a quando costui non perde il portafoglio caduto per terra, lo raccoglie vede delle foto tenere e rinuncia a rincorrerlo e a denunciarlo; al suo interno ci sono dei documenti, tuttavia sul momento non fa nulla. Un giorno alla vigilia di Natale, durante un momento di nostalgia, decide di restituirlo, si reca all’indirizzo indicato nella patente ma non trova il suo proprietario, bensì sua nonna, donna anziana cieca e dolcissima, che lo scambia per il nipote, non sembra possibile questo equivoco e forse la stessa donna ne è consapevole, tuttavia entrambi continuano a recitare questa pantomima e Augge si presta a fare la parte del nipote affettuoso, comprando anche delle vivande e cucinando per lei, fino a quando si assopisce, prima di andarsene però dopo aver lasciato il portafoglio sul tavolo, ruba una macchina fotografica, trovata nel bagno quella che poi userà successivamente. Harvey Keitel è un narratore esemplare: si prende le giuste pause, come un prestigiatore muove armoniosamente le mani, accompagnando il ritmo del racconto, sorride o si incupisce assecondandone il tono. La camera stringe su di lui fino alle ultime frasi, poi Sui titoli di coda la storia di Auggie Wren prende la forma di immagini in bianco e nero.
Paul Auster nel 1990 scrisse Il racconto di Natale di Auggie Wren traendo ispirazione da una scatola di sigari Schimmelpenninck comprati alla tabaccheria di Court Street nella OldBrooklyn. Nel 1995 fu girato il film Smoke co-diretto da Wayne Wang e Paul Auster, che si ispira proprio a Il racconto di Natale.Orso d’argento al Festival di Berlino ad Harvey Keitel e Wayne Wang, Smoke è una splendida e commovente riflessione sul senso e il valore dell’amicizia ma anche una straordinaria prova dialettica: le parole di un racconto se sono potenti, possono tradursi in immagini. Cinema emozionante, di grande qualità
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