Regia di Robert Aldrich vedi scheda film
Uno dei grandi anarchici del cinema americano di sempre è stato Robert Aldrich:anche se più inserito nella logica hollywoodiana di film per il pubblico,di altri come Peckinpah ,il regista di "Quella sporca dozzina" ha difficilmente deluso le aspettative,e spesso ha realizzato film memorabili,con bei personaggi resi molto bene da attori ben scelti e meglio diretti("Che fine ha fatto Baby Jane?","Prima linea","Quando muore una stella").E'un cinema di figli di puttana,non di gente normale,di esseri umani induriti dalle cattiverie e dalle scelte sbagliate:un panorama spesso senza pietà,in cui è dimostrabile però che qualcuno peggiore esiste sempre."Quella sporca ultima meta" è un buon film carcerario,che quando assume i connotati di un dramma etico-sportivo,cresce notevolmente.E,a questo punto,diventa un dilemma di coscienza,per il protagonista Robert Crew-Burt Reynolds,se rischiare la pelle e anni di galera,o vendere tutto,compreso quel che resta della sua dignità.Spettacolare nella resa della partita di football americano,che occupa tre quarti d'ora di cinema ben costruito e teso,il film propone,oltre a un Reynolds molto,come ha già scritto qualcuno,"marlonbrandeggiante", un Eddie Albert ottimo nel tratteggiare la pochezza crudele del direttore del penitenziario.La sequenza finale,con l'ultima sfida del campione, è emozionante.
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