Regia di Gregory La Cava vedi scheda film
In una pensioncina popolata da aspiranti attrici arriva un’ereditiera in incognito (molto relativo, visto che distribuisce banconote di grosso taglio e ha un guardaroba sontuoso). Le altre sono più o meno squattrinate, alla disperata ricerca di una scrittura qualsiasi: qualcuna cede alla tentazione di prendere la scorciatoia che passa per il letto dell’impresario, qualcuna alla fine decide di mollare i propri sogni e di trovarsi un marito. Il punto di forza sono i dialoghi delle ragazze, arguti e vivacissimi, che per tutta la prima parte mascherano l’esilità della trama; poi il tono si fa più serio, e la sera della prima l’arte e la vita si toccano in modo drammatico. La Hepburn ricalca l’immagine che allora dava di sé, snob e superciliosa; ma Ginger Rogers le tiene validamente testa, e le comprimarie fanno efficacemente da coro.
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