Regia di Régis Wargnier vedi scheda film
Spreco di talento. Emmanuelle Beart e Daniel Auteuil sono due ottimi attori, hanno interpretato insieme il bellissimo Un cuore in inverno di Sautet, fra l'altro hanno avuto una relazione anche al di fuori dal set (finita però proprio mentre giravano questo film, guarda che coincidenza). Qui ci troviamo di fronte a un mélo d'altri tempi, vagamente fassbinderiano, girato con abbondanza di mezzi e di denaro, ma il risultato è decisamente modesto perchè il regista punta sulle situazioni più stucchevoli e sul deja vu, con cadute nel ridicolo involontario (si veda la scena risolutiva del pestaggio dell'amante di lei a Damasco, girata proprio male). A livello di confezione, il film si lascia guardare e si nota l'opulenza della produzione, ma la sostanza è pochina, logorata da stereotipi consunti e vagamente femministi (nel finale, la voce fuori campo dice che "il film è dedicato a Jeanne", cercando di redimere agli occhi dello spettatore questa mediocre Madame Bovary dei nostri tempi). Wargnier riesce nell'ardua impresa di far recitare male Auteuil; la Beart ci mette un impegno maggiore, che a tratti concorre a una discreta definizione del personaggio, che però, in definitiva, resta decisamente lacunoso sotto il profilo psicologico. Fra gli altri attori, si rivede un invecchiato Jean-Claude Brialy, ma la sua partecipazione resta poco influente. Per gli ammiratori della Beart, da non perdere in virtù della sua intensa bellezza, allora ancora perfettamente intatta, ma per il resto è un prodotto mediocre.
voto 5/10
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