Regia di Josef von Sternberg vedi scheda film
Un melò coinvolgente sotto diversi punti di vista. nonostante il lieto fine appare evidente la voglia di dimostrare la tragicità del destino umano, la difficoltà che gli uomini incontrano di fronte ai propri sentimenti in rapporto agli altri. Bella la trovata del riferimento letterario al mito di Venere, immediatamente esposto nella scena iniziale del laghetto e ribadito nel titolo. Ah! Film citato pure in "The Dreamers".
Il film narra la storia di un uomo americano e una donna tedesca, marito e moglie costretti ad affrontare una serie di difficoltà in seguito ad una malattia dell'uomo che costringe la moglie a tornare a cantare in un nightclub.
Il film in sè funziona, appare equilibrato e coeso in tutte le sue parti, forse il finale è troppo accomodante, avrebbe reso di più senza l'happy-ending, ma purtroppo la storia del cinema è fatta anche di questo, basti pensare ad Orson Welles...
Impeccabile, d'altronde la parte del milionario viziato e presuntuoso gli riusciva sempre molto bene, con quella faccia che si ritrovava.
Dei tre forse il meno convincente,non so se per demeriti personali o per la Dietrich che sovrasta tutti....
Lei su tutti, e non solo perchè dall'altra parte della macchina da presa c'era un uomo che le rivolgeva tutte le attenzioni, ma perchè brava in tutte le sfaccettature della ricca personalità del suo personaggio:mamma e moglie devota all'inizio, vamp-fatale nelle sue performance, anche alcolizzata prima del riscatto finale.
Regia sempre sotto controllo, ben delineata con evidenti slanci verso una necessità estetica rivolta alla mitizzazione nn solo del personaggio interpretato da Marlene Dietrich, ma di tutta la vicenda.
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