Uno scienziato americano nel corso di un viaggio di lavoro in Germania conosce e si innamora di una bellissima donna. Dopo un breve periodo di fidanzamento lo scienziato la sposa e la porta negli Stati Uniti. Ma un brutto giorno l'uomo viene contaminato dalle radiazioni e così la moglie, per pagargli le costosissime cure, è costretta a tornare a lavorare in un night club. Una sera conosce un playboy da cui si sente terribilmente attratta.
Note
Mélo dove trovarono posto precisi riferimenti alla vicenda personale di von Sternberg e di Marlene Dietrich. Nel progetto originale il ruolo di Marlene doveva essere quello di una prostituta fredda e disataccata, ma la produzione impose il lieto fine.
Nell'immaginario sternberghiano, filtrato dalle convenzioni hollywoodiane abilmente piegate e insieme obbligatoriamente sostenute, il mito M. Dietrich è materializzazione impalpabile, simbolo di sensualità fuori dal tempo, trasfigurazione del suo corpo sfuggente, evanescenza di una carnalità esplosivamente femminile che può contrastare senza rischi grotteschi con un… leggi tutto
Delirante melodramma di Von Sternberg che vede la Dietrich – iconica, legnosa, assolutamente improbabile, quindi mitica – impegnata in un ruolo generalmente di competenza maschile. In realtà tutto pare un pretesto per filmare lo show del gorilla e dello smoking bianco, ormai due archetipi cinematografici dell'androginia. La cosa basterebbe a giustificare lo sforzo, non fosse… leggi tutto
Come nota bene Maurizio De Benedictis [1], quel “von” di completa invenzione dà già importanti coordinate sulla poetica sternberghiana. Innanzitutto, implica un'auto-proiezione forte di sé, consapevole e…
Bellissimo film in cui Sternberg abbandona il suo premeditato irrealismo kitsch per affrontare tematiche sociali: le differenze di ceto, il dramma della malattia e della miseria, la meschinità dello show businness, la persecuzione delle istituzioni, l'amarezza della separazione coniugale. La figura della madre, costretta ad una vita balorda per amore e per povertà, a cui sottraggono la…
In quei tempi aveva grande successo, anche scandaloso, in Parigi, Joséphine Backer, nota come "the Black Venus"; Helen (Dietrich), la protagonista, canta anche lei a Parigi, con modi simili. Si racconta che nel progetto iniziale Helen doveva essere una prostituta fredda, crudele e spietata, ma che la produzione impose un lieto fine a favore dell'ordine familiare, provocando incoerenze narrative…
Nell'immaginario sternberghiano, filtrato dalle convenzioni hollywoodiane abilmente piegate e insieme obbligatoriamente sostenute, il mito M. Dietrich è materializzazione impalpabile, simbolo di sensualità fuori dal tempo, trasfigurazione del suo corpo sfuggente, evanescenza di una carnalità esplosivamente femminile che può contrastare senza rischi grotteschi con un…
VOTO 6,5 INCOMPIUTO Drammone in ambiente familiare che abbaglia per le scelte stilistiche estreme, ma delude un po' nel momento di tirare le somme, lasciando allo spettattore un senso di incompiutezza per favorire una sistemazione finale moralmente corretta degna del migliore happy-end. Comunque sia il bagno nel laghetto alpino per erotismo e senso della visione è memorabile.
Un chimico americano sposa una ragazza tedesca conosciuta durante un viaggio in Germania; quando lui si ammala lei, per pagargli le cure, si mette a cantare in un night e conosce un ricco playboy. Trama da melodramma, ma senza esito tragico: la vicenda viene mantenuta accuratamente su un tono di generale levità; sognante, quasi incantato, l’incipit con la Dietrich che fa il bagno in…
Delirante melodramma di Von Sternberg che vede la Dietrich – iconica, legnosa, assolutamente improbabile, quindi mitica – impegnata in un ruolo generalmente di competenza maschile. In realtà tutto pare un pretesto per filmare lo show del gorilla e dello smoking bianco, ormai due archetipi cinematografici dell'androginia. La cosa basterebbe a giustificare lo sforzo, non fosse…
Diretta dall'abile mano di Sternberg,MARLENE DIETRICH offre la sua immagine altera,formidabile,algida,rarefatta e sensuale nel ruolo di una ambigua donna divisa tra amore e nightclub.Cary Grant e' sublime.
Colpisce un articolo odierno di Repubblica dal titolo quanto mai suggestivo, non esente da un pizzico di mistero: “ALL’ASTA LA POLVERE DI STELLE”. E il bello è che tale dicitura appare quanto mai azzeccata, dal…
Malgrado il finale edulcorato, ma a grande richiesta! Il film tocca delle corde che preparano il terreno alla carriera di Marlene. All'inizio abbiamo una visione quasi irriconoscibile di questa icona del cinema, ma anche interessante con le corde giuste ed inaspettate. L'epoca ha imposto certe assurdità di trucco e costumi, che magari infrangono il significato e rendono lontano le finalità…
Un melò coinvolgente sotto diversi punti di vista. nonostante il lieto fine appare evidente la voglia di dimostrare la tragicità del destino umano, la difficoltà che gli uomini incontrano di fronte ai propri sentimenti in rapporto agli altri. Bella la trovata del riferimento letterario al mito di Venere, immediatamente esposto nella scena iniziale del laghetto e ribadito nel titolo. Ah! Film…
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Commenti (3) vedi tutti
Voto 6. [12.10.2013]
commento di PPVOTO 7 film piacevole con la solita splendida e brava Marlene Dietrich
commento di arcarsenalSono senza parole…bellezza inaudita!!! Dietrich piu bella che mai e bravissima!!!
commento di cinefilo87