A., un cineasta greco esiliato negli Stati Uniti, torna finalmente in patria. Il ritorno coincide con un viaggio a ritroso nel tempo, nei meandri della memoria, e un'esplorazione meravigliata di un'attualità che sembra quasi irreale. Il novello Odisseo costeggia le insidie di un mondo che non riconosce, da Costanza a Bucarest: un pellegrinaggio sofferto attraverso le ambiguità e i conflitti dei Balcani.
Note
Un lungo e gravoso percorso (in tutti i sensi: il film dura tre ore) da cui emergono il cinema, la letteratura, la guerra, l'Europa orientale - simile ad un iceberg pericoloso - e il socialismo fatto a pezzi, come la statua di Lenin sezionata e trasportata da una chiatta lungo il Danubio.
A. (Harvey Keitel) è un regista greco che vive negli Stati Uniti. Nel suo paese danno la prima di un suo film, ma lui vi ritorna per un motivo che ritiene essere ben più importante : la ricerca di tre bobine di un negativo ("Le tessitrici") girato nel 1905 dai fratelli Maniakas, pionieri del cinema e testimoni di un mondo che sta irrimediabilmente andando perduto. La sua ostinata… leggi tutto
Anghelopoulos ha ormai più di settant'anni e il sospetto che manchi innanzitutto del dono della sintesi è molto fondato. Il regista greco si conferma un regista dello sguardo, nel senso che osserva quanto la vita (spesso di brutto) offre intorno a lui, come dimostra la bellissima sequenza della statua di Lenin imbarcata su una chiatta nel porto fluviale di Costanza, in Romania. Il… leggi tutto
Un film di una bruttezza quasi epocale. Angelopulos continua a fare film sempre con la stessa inquadratura (come per primo fece notare il grande Sergio Leone) e ci propina una filosofia spicciola da bignami. Sfrutta la tragedia dei balcani per la sua causa (quella di fare un film "artistico") e noi dovremmo fare tutti oooohhhh stupiti (cosa che non facciamo visto che a Cannes è stato trombato a… leggi tutto
Didascalie in apertura
“Questo film è dedicato a Gian Maria Volontè.”
“Così allora anche l’anima, se vuol conoscere se stessa, dovrà guardare nell’anima.”
Platone, Alcibiade,I, 133B
Cigolio di una vecchia macchina da proiezione, immagini sgranate di donne che all’aperto tessono su antichi telai, la…
Il cinema di Theo Anghelopoulos ha sempre aderito molto alla tradizione culturale della Grecia, non tanto riproponendone i miti o magnificandone i padri… segue
Gli anni '90 sono stati un decennio proficuo per quanto riguarda il cinema, molti dei migliori registi di oggi hanno visto la luce proprio in quel periodo e molti altri, già all'attivo da parecchio tempo, hanno…
A. (Keitel), alla maniera di Ulisse, va alla ricerca di una pellicola girata all'inizio del Novecento dai fratelli Manakias, reperto rarissimo che riprende la vita delle filatrici in una zona della Grecia. In un viaggio a metà strada tra l'onirico e il metafisico, A. gira per Grecia, Albania, Macedonia, Bulgaria e Romania, passando attraverso zone colpite dalla guerra, simboli della…
Da un pretesto narrativo esile esile (un cineasta alla ricerca di tre rulli mai sviluppati che potrebbero costituire il primissimo film della storia del cinema greco, datato 1905), Anghelopoulos ricava tre densissime ore di idee ed immagini che vanno a formare un affascinante e sofferto poema audio-visivo. L'universo tematico trattato dal compianto maestro greco è, al solito, costituito dai…
Alla ricerca di tre rulli non sviluppati, un documentario girato all'inizio del XX secolo sui Balcani dai fratelli Manakias. Senza Proci né Atridi si profila un iter tra ciò che rimane di quelle terre martoriate.
Il dolore di Ulisse si limita a osservare senza giudizio, mentre il mondo (il suo mondo che costituiscono i suoi ricordi) fa in frantumi.
La passione di una ricerca “sguardi…
Atene, 24 gennaio 2011 - "Theo Angelopoulos è morto ieri sera, fatali le ferite riportate dopo essere stato investito da una moto mentre attraversava la strada ad Atene. La fine del regista greco è annunciata…
Ci sono sequenze cinematografiche che mi entrano dentro e che ogni volta che le vedo non posso fare a meno di emozionarmi, di aprire la porta a sensazioni che… segue
Pur essendo ormai, non dico un veterano del sito, ma almeno un membro di vecchia data, insomma improvvisamente mi è balzata in mente l'idea di compilare anch'io una lista dei sette film favoriti, che non…
A mio avviso, questo è il miglior film del secondo Angelopoulos (cioè della fase post-La recita), quello in cui i difetti principali del suo cinema sono meno avvertibili, vale a dire un certo autocompiacimento stilistico, un certo “annacquamento” poetico e la tendenza al manierismo; tutti elementi presenti a mio avviso, ma compensati da una sincerità…
A. (Harvey Keitel) è un regista greco che vive negli Stati Uniti. Nel suo paese danno la prima di un suo film, ma lui vi ritorna per un motivo che ritiene essere ben più importante : la ricerca di tre bobine di un negativo ("Le tessitrici") girato nel 1905 dai fratelli Maniakas, pionieri del cinema e testimoni di un mondo che sta irrimediabilmente andando perduto. La sua ostinata…
la lavorazione vide accadere eventi tragici ; facendo i debiti scongiuri ne elenco qualcuno; ma ce ne sono molti altri, le cui vicende nefaste venivano accuratamente nascoste dalla distribuzione.
Chi ci abita vicino li conosce, ci parla. E sa che sono vivi non solo perché sono in continuo movimento alla ricerca del mare. Per questo alle volte il fiume non è scenario: in certi film la sua natura è forte e…
Ridotta ai minimi termini la partita è presto risolta. La mia scelta è senza appello. Highlander lo vedo al cinema, per la resurrezione, invece, non pongo veti, ma presumo ci sia tempo... Non mi resta che respirare a…
Anghelopoulos ha ormai più di settant'anni e il sospetto che manchi innanzitutto del dono della sintesi è molto fondato. Il regista greco si conferma un regista dello sguardo, nel senso che osserva quanto la vita (spesso di brutto) offre intorno a lui, come dimostra la bellissima sequenza della statua di Lenin imbarcata su una chiatta nel porto fluviale di Costanza, in Romania. Il…
Bacchettato dal genius vorrei spiegare meglio i miei giudizi.
Partiamo dalla "Sottile linea rossa": in effetti è un bel film, il mio errore è stato di affiancarlo agli altri, trovo che suddetto film abbia…
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Commenti (2) vedi tutti
Per l’uomo contemporaneo in viaggio per terre non più sue nessun Tiresia indovino che gli predìca il ritorno
leggi la recensione completa di yume7
commento di nico80