Regia di Luc Besson vedi scheda film
"Lèon" sembra voler essere un'ipotesi cosi'formulata:e se Nikita avesse incontrato a dodici anni il "disinfestatore" che nel film la accompagna in una missione kamikaze?Il superkiller Lèon è analfabeta,apatico,ma è iperefficiente,un fascio di muscoli continuamente attivi,un vero e proprio geometra dell'omicidio.Non inizia mai un discorso,risponde solo a domande o motteggiamenti.La ragazzina della porta accanto sfugge per un soffio alla strage della propria famiglia operata dall'agente corrotto Stan e si rifugia presso il vicino-assassino.Che,da un disagio iniziale passa a una forma di adozione,che diviene un amore platonico tra i due.Finale nel sangue,con la coppia barricata in una stanza d'albergo contro l'assalto degli agenti del cattivo Stan,in una versione ulteriormente violenta e spettacolare della conclusione del "Portiere di notte" della Cavani.E'un esempio di cinema europeo "americanizzato",nel senso di un tipo di film adrenalinico,molto ritmato,un po'superficiale:ma l'aggressiva tecnica di montaggio,qualche valida ideuzza registica nella descrizione della violenza che rimanda ad autori come Stone,Peckinpah e Penn rendono questo lavoro di Luc Besson un interessante film d'azione.E Reno e Oldman sono due personalita'opposte con un unico denominatore:un terribile,inesorabile istinto omicida.
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