Regia di Orson Welles vedi scheda film
Film/saggio/documentario;di sicuro opera non classificabile diretto da Orson Welles nel 1973;ultimo lavoro da lui completato e lavoro piu straniante nella sua filmografia;anche se presenta al suo interno sfumature malinconiche onnipresenti in tutte le sue opere.
Anche se la presenza della malinconia è presente,questo è il film più allegro di Welles.
Per comprendere meglio il film bisogna avere conoscenze biografiche dei protagonisti trattati all'interno del film:
-Elmyr de Hory è un noto artista falsario ungherese che ha creato il proprio successo usando il suo innegabile talento copiando opere di artisti famosi riuscendo a venderli come originali,convincendo anche importanti critici d'arte;
-Clifford Irving è invece uno scrittore che ha ottenuto il proprio successo scrivendo una biografia di Howard Hughes riuscendo a venderla come un'autobiografia del produttore stesso.
La storia di due noti falsari che Welles intreccia con maestria ad immagini proprie e della sua compagna Oja Kodar riuscendo a creare un opera,anche se allegra,complessa che riesce a confondere quello che è reale con quello che non lo è.
Il film inizia con Orson Welles all'interno di uno stazione che ci informa che nella prossima ora ci dirà solamente la verità e,si conclude con la stessa scena iniziale in cui lo stesso ci informa che ha superato di diciasette minuti il tempo a sua disposizione e,confessando di aver mentito.
Parte molto interessante è una divagazione del regista sulla cattedrale di Chartres che include al suo interno la poetica intera del film;il capolavoro architettonico non è firmato e Welles ci informa che forse il nome di un uomo nell'arte non è così importante.
Opera sulla finzione del cinema si è rivelato troppo complessa per I tempi firmando un insuccesso al botteghino e mettendo fine alla carriera di Welles che non riuscirà a trovare nessun altro finanziamento per I suoi futuri progetti.
VOTO:8/10
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