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F come falso - Verità e menzogne

Regia di Orson Welles vedi scheda film

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La recensione su F come falso - Verità e menzogne

di tafo
8 stelle

Il regista-attore-uomo bigger than life per definizione che completa per una volta un opera. Il demiurgo che domina la moviola, il self-made man che gioca con il linguaggio cinematografico, ci introduce in una riflessione sull’arte e sulla realtà. Cosa è vero e cosa è falso per l’uomo che ha costruito il suo personaggio sul film più famoso della storia del cinema e della sua battaglia contro il sistema? Chi o che cosa determinano il successo di un artista? Che cosa è l’arte? Il nostro ha sempre subito il filtro del sistema che ne ha manipolato e offuscato il rapporto verso il pubblico perché aveva timore di un uomo capace di spaventarlo fingendo invasioni aliene e che cercava quella indipendenza produttiva e artistica sempre pericolosa da concedere. Hollywood credeva di sfruttarlo ma lui da artista pragmaticamente americano e culturalmente europeo ha sempre giocato aspirando di poter essere come il suo alter-ego Howard Hughes capace di sprecare le proprie risorse per le proprie esigenze artistiche ha accettato di recitare per altri registi per trovare quelle risorse. La storia di un grande falsario diventa un pretesto per ragionare sulla sua vita e sulla sua arte, dove verità e menzogna si auto-alimentano per costruire la leggenda. I misteri sono svelati nella nuovo modo di accedere all’arte puoi trovarci Benjamin e Borges che discutono filosoficamente l’argomento con Welles in mezzo a dichiarare come la sua carriera cominci con un falso famoso. Il montaggio diventa padrone assoluto creatore perfetto della finzione e anche il cinema- verità diventa facilmente smontabile nel suo poco realismo. Il nostro si è sempre divertito con la sua figura sempre più capace di incutere timore agli spettatori, ha resi diffidenti questi da un lato sempre più adatti a fruire democraticamente dell’arte in generale e del cinema in particolare ma incapaci di staccarsi completamente dall’influenza del sistema. Film-testamento anche se non ultimo, film-labirinto in cui fa piacere perdersi e farsi guidare dal più grande mago del cinema. Opera nella quale il nostro decide di chiudere tutti i conti con il passato, di costruire uno dei suoi migliori castelli in aria alla faccia di produttori, critici, pubblico e amici. Chi nasce scorpione può morire con la rana ma non senza aver lasciato il segno nel cinema sperimentale.

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