Regia di Michelangelo Antonioni, Mauro Bolognini, Franco Indovina vedi scheda film
Autentico infortunio per tre registi molto distanti tra loro - Michelangelo Antonioni, Mauro Bolognini e Franco Indovina - ma accomunati nell'occasione dalla pochezza del risultato complessivo che, per una volta, non determina un film a episodi diseguale poiché, come già detto, sono tutti e tre modesti.
'I tre volti' è composto da un'introduzione - 'Il provino' - diretta in maniera incolore dal cineasta ferrarese, che racconta di uno scoop giornalistico relativo alla presenza della Principessa Soraya (se stessa) appunto per un provino cinematografico: penso sia l'unica cosa inutile che il maestro abbia mai diretto e non capisco nemmeno come abbia fatto il produttore (Dino DeLaurentiis) a convincerlo a partecipare ad un'operazione simile, così lontana dalle sue corde.
Poi si assiste (sgomenti) a 'Gli amanti celebri', più uno sfoggio di abiti e pettinature per la neo-attrice Soraya che un 'qualcosa' che si avvicini a del cinema, patinato come un fotoromanzo, con l'autore toscano che, forse spinto dal produttore, regala una dose industriale di primi piani alla bella ma poco espressiva donna, mettendo in secondo piano i turbamenti dello scrittore interpretato svogliatamente da Richard Harris.
Infine, in 'Latin Lover', di Franco Indovina, regista la cui carriera è stata stroncata da un fatale incidente aereo, il soggetto si regge sul pretestuoso personaggio reso con gigioneria da Alberto Sordi, nei panni di un poveraccio che, per sfamare la famiglia, d'accordo con i paparazzi si fa fotografare con delle celebrità di passaggio da Roma, spacciandosi per loro amante. Non certo uno dei suoi ruoli da ricordare.
Impalpabile la presenza sullo schermo di Soraya, che Dino DeLaurentiis non riuscì a lanciare nel mondo del cinema. Non basta essere belle per fare le attrici!
Voto: 4.
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