Regia di Robert Longo vedi scheda film
Denuncia tutti i suoi limiti di regia, sceneggiatura (a sorpresa) e recitazione questo inconsulto cyber-paciugo. Non poteva essere altrimenti: un esordiente a dirigere, uno scrittore non in grado di trasporre in un copione un suo stesso racconto ed un cast che peggio assortito non si potrebbe. Rabberciato alla peggio, solido come un castello di carte di fronte ad una tormenta, estetica kitsch di plastica colorata e tanta incoerenza frammista a dialoghi deprimenti. Dolph Lundgren in mezzo a tutto questo rischia di fare addirittura un figurone. E pensare che sarebbe bastato un mignolo di Kitano, ma dietro alla macchina da presa, per portare la baracconata a livello della sufficienza... Scadente.
Un pazzo scriteriato cerca di immagazzinare delle informazioni nel cranio di Keanu Reeves (si sarà detto: "Tanto la zucca è vuota, di spazio ce n'è!"), ma subito dopo aver inserito la prima sillaba il sistema va in overflow... In effetti le capacità mnemoniche erano in realtà di solo mezzo byte (si poteva far di meglio con un Vic 20). Kitano cerca allora di sviare l'attenzione presentando una nuova puntata di "Mai Dire Banzai". Lundgren non se lo fa ripetere due volte e porta con sé Henry Rollins, Ice-T ed altri tizi completamente estranei al mondo del cinema e si fa una gran festa in un internet café scaricando mp3 e filmatini sfiziosi.
Tornerei indietro nel tempo, mi sostituirei al produttore e non appena mi consegnano lo script lo getto nel cestino e risolutamente dico loro: "Non se ne fa nulla!".
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