Regia di Spike Lee vedi scheda film
Il manifesto del film rimanda a quello, molto simile, di "Anatomia di un omicidio" di Preminger, ma questo lavoro di Spike Lee non ha granchè in comune con quel titolo: qui si tratta di un giovane spacciatore ( sono loro i "clockers" , per via della sincronizzazione della loro "professione" onde non farsi beccare) stretto nello scampare a poliziotti e al pericoloso boss della droga locale. Lee entra nel ghetto presentando sia il versante della legge, impersonato dai bianchi Keitel e Turturro e quello della criminalità, Phipher e il duro Lindo, in mezzo sta la popolazione che non ne può più delle vessazioni e delle angherie del giro dello spaccio, e fa di tutto per debellare la piaga. Interessante per lo spaccato sociologico netto e ben delineato, "Clockers" è un buon film, non tra i migliori in assoluto di Lee o dei disagi urbani delle grandi città, tratto da un romanzo di Richard Price, ha interpreti di vaglia, forse trovando il migliore nel villain DelRoy Lindo, ma la caratterizzazione tutta mal di stomaco e mosse scorbutiche del ragazzo Mekhi Phipher autorizzava ad aspettarsi un avvenire di altro livello per questo attore.
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