Regia di Raffaello Matarazzo vedi scheda film
La moglie ha paura – fondata – che il marito la tradisca; il marito non sospetta che la moglie riceva avances dal suo dentista. Così, per rendere la pariglia, pur controvoglia la donna accetta di incontrare di nascosto lo spasimante; naturalmente lo fa nello stesso albergo a ore in cui il marito si vede con l’amante, esattamente quando questi due sono nella stanza accanto.
Scritta e diretta da Raffaello Materazzo, il re dei melodrammi nostrani, questa è la commedia che non ti aspetti; eppure a ben vedere la storia degli amanti nascosti che vivono nel peccato e nei sensi di colpa da tutt’altra angolazione potrebbe facilmente divenire una trama ‘alla Materazzo’, naturalmente con risvolti differenti ed esiti distanti dal lieto fine ridanciano e sbrigativo di questa vicenda. Adultero lui, adultera lei è inoltre un titolo scioccherello, ma perfetto per l’epoca e per questo tipo di film: a giudicare dalla buona fattura del lavoro e dai nomi del cast, è difficile riuscire a spiegarne il mancato successo. Oltre a Peppino de Filippo e Gino Bramieri in due piccoli, ma significativi ruoli, compaiono Marilù Tolo, Umberto D’Orsi, Luigi Giuliani, Didi Perego, Carlo Giuffrè, Bice Valori, Maria Grazia Buccella, Fanfulla e Francesco Mulè; se i volti funzionano, indubbiamente anche la storia – frivola e leggera, si capisce, quasi al limite dell’inconsistenza: ma adeguata al contesto – ha il ritmo giusto e, soprattutto, colpisce per certe istanze protofemministe di evidente valore ancora al giorno d’oggi. Per esempio, la discussione sulla disparità di trattamento fra i tradimenti di un marito – quasi doverosi, per mantenere un certo prestigio in società – e quelli di una moglie, vergogne inammissibili da lavare con il sangue. È il 1963 e Matarazzo dimostra di avere le idee piuttosto chiare in materia, pur scherzandoci sopra. 4,5/10.
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