Regia di Jon Turteltaub vedi scheda film
La produzione del film é iniziata addirittura nella metà degli anni’90 con i diritti cinematografici del romanzo The Meg (anche titolo originale del film) di Steve Alten che, da allora, passano di produzione in produzione non riuscendo mai a concretizzarsi in una pellicola vera e propria.
Con una furba coproduzione Cina & USA da più di 100 milioni di dollari di budget alla fine il romanzo riesce a trovare la via dello schermo grazie alla regia di Jon Turteltaub, regista de Il Mistero dei Templari, e con protagonista Jason Statham, eroe muscolare d'altri tempi e idolo degli spettatori cinesi, per un pellicola piatta con molta poca tensione e non abbastanza suspense.
Infatti Shark - Il primo squalo é, nonostante il serale, una classica pellicola avventurosa/balneare da sabato pomeriggio di Italia 1 in versione "Asylum ma con i soldi" (ma poi nemmeno così tanti a guardare bene), estremamente family friendly (non una goccia di sangue e ogni scena di violenza ripresa in semi-soggettiva o con un'abbondante dose di ironia e/o esagerazioni da cartone animato in modo da ridurne quasi a zero l'impatto emotivo) e con ben presente il modello action da cinema anni'80 di cui Jason Statham è ormai diventato l'ultimo alfiere (per me molto più di Sly Stallone, Arnold Schwarzenegger o addirittura dello stesso Dwayne Johnson o Vin Diesel).
Iperboliche e inverosimili scene action insiemi ad abbondanti omaggi al cinema del passato, soliti comprimari macchietta e/o sacrificabili a comando, veicoli subacquei molto più simili ad astronavi che a veri sommergibili, buoni sentimenti e un eroe tutto d'un pezzo con tanto di bellissima MILF da salvare e da ambire a premio finale una volta risolta definitivamente la situazione, magari nel modo più eroico quanto più improbabile possibile, fanno da cornice a un film estremamente derivativo ma anche parodia di un ben specifico genere cinematografico e che, in quanto tale, funziona egregiamente proprio per il fatto di non prendersi davvero sul serio nemmeno per un secondo.
Basta accettarlo per quello che é.
VOTO: 5
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